Non fa sconti la Corte di Giustizia europea. L’Italia non rispetta i docenti e abusa dei contratti a breve termine.
Secondo l’Europa è illegale lo sfruttamento degli insegnanti non di ruolo, i famosi supplenti con più di tre anni di insegnamento che vivono nel precariato da anni. La novità è che da oggi maestri e prof si potranno rivolgere al tribunale del lavoro per chiedere l’applicazione della sentenza e decidere per la stabilizzazione e il relativo rimborso danni.
Una vittoria storica del sindacato e l’inizio di un contenzioso per migliaia di supplenti. Sono 250mila i precari che possono chiedere la stabilizzazione e risarcimenti per due miliardi di euro, oltre agli scatti di anzianità maturati tra il 2002 e il 2012 dopo il primo biennio di servizio e le mensilità estive su posto vacante.
È una sentenza che tocca un numero altissimo di lavoratori precari italiani: solo nella scuola, l’Anief ha calcolato, sono infatti più di un milione e mezzo le supplenze annuali conferite in questi anni ai docenti, a fronte di 250mila immissioni in ruolo e 300mila pensionamenti.
Nel piano di riforma, “La Buona Scuola”, il governo Renzi ha previsto un piano di 150mila assunzioni per i docenti inseriti nelle graduatorie ma rimangono esclusi 100mila insegnanti abilitati che potranno ricorrere al giudice del lavoro.
D.F.C